Solidarietà della CCPP Campane alla Camera Penale di Pisa

Comunicato delle camere penali

Del Distretto della Corte di Appello di Napoli

 

Le Camere Penali del Distretto della Corte di Appello di Napoli esprimono il più convinto sostegno e la più profonda solidarietà alla Camera Penale di Pisa per l’inaccettabile attacco subito dall’ANM Toscana, a seguito della rappresentazione satirica ed ironica, fatta dai colleghi pisani, del processo penale “da remoto” diffusa sui social.

Le Camere Penali campane considerano la libertà di espressione, soprattutto nella sua declinazione della satira, non solo un diritto inderogabile ma un emblema di libertà che non può  sopportare alcuna limitazione, soprattutto ad opera della magistratura associata, che, anzi, dovrebbe esserne garante.

Le Camere penali Campane, nel ribadire la piena condivisione dell’ azione della Camera Penale di Pisa, che certamente non aveva mire denigratorie né fuorvianti, ribadiscono la più ferma contrarietà ad ogni forma di smaterializzazione del processo penale, in qualsiasi modo attuata, ed auspicano, seppur con le cautele necessarie, il ritorno nelle aule di giustizia per celebrare i processi e garantire e tutelare i diritti e le libertà dei cittadini . 

L’apprezzabile intento dei colleghi pisani, indirizzato – all’ evidenza – a rappresentare in modo plastico e con pacata ironia, le difficoltà dell’utilizzo di mezzi di connessione remotizzati,  nonché le possibili infrazioni alle norme processuali che tali strumenti tecnologici possono causare, rappresenta un contributo  intelligente ed acuto nel solco della difesa dei capisaldi del processo penale .

Chi si è sentito  schernito, o peggio ancora offeso, deve ricordare che la satira ha proprio tale finalità ed è per questo che risulta così invisa .

Lunga vita alla Camera Penale di Pisa!

Lunga vita all’Unione delle Camere Penali Italiane !

CAMERA PENALE DI TORRE ANNUNZIATA  CAMERA PENALE DI NAPOLI NORD CAMERA PENALE DI NAPOLI  CAMERA PENALE DI NOLA   CAMERA PENALE IRPINA CAMERA PENALE DI S.MARIA CAPUA VETERE   CAMERA PENALE DI BENEVENTO

Processo da remoto – Delibera di adesione allo Stato di agitazione

Il Consiglio Direttivo della Camera Penale di Torre Annunziata, riunitosi in
videoconferenza in data 27.04.2020, all’esito di un’ampia e partecipata consultazione degli
iscritti avvenuta in pari data
P R E M E S S O
Che in data 24.04.2020 la Camera dei Deputati ha approvato, in sede di conversione in
legge del D.L.17.03.2020, n18, l’emendamento con il quale si è introdotta la possibilità
anche nei confronti di imputati liberi ed anche nel caso in cui sia prevista la discussione
delle parti o lo svolgimento di attività istruttoria, anche se limitata all’esame dei testi di p.g.
ovvero di consulenti, interpreti e periti;
R I L E V A T O
che tale intervento legislativo costituisce un vero e proprio attentato alla nostra Carta
Costituzionale e ai principi che informano il nostro sistema processuale;
che, peraltro, tale iniziativa non può neppure considerarsi inedita, ma, al contrario, si
inserisce in un solco tracciato da tempo e assolutamente riconoscibile quale frutto evidente
della deriva populistica e giustizialistica, orientata a neutralizzare alcuni dei principali
istituti fondanti la struttura stessa del processo penale all’interno di uno Stato di diritto;
che, in maniera schizofrenica, quasi contestualmente alla conversione in legge del decreto,
la maggioranza di governo ha approvato un ordine del giorno con il quale si “è impegnato a
prevedere che il processo telematico in ambito penale non si applicherà alle udienze
istruttorie e a quelle di discussione, salvo accordo tra le parti”;
C O N S I D E R A T O
che l’Unione delle Camere Penali, ha, in data 24.04.2020, deliberato lo stato di agitazione
dei penalisti italiani preannunciando “che ove l’odierno impegno del Governo e del
Parlamento di immediatamente escludere, con il primo provvedimento legislativo utile,
dalla celebrazione dei processi da remoto sia gli atti di istruttoria dibattimentale (esame
testi, periti e consulenti) sia le udienze di discussione, non dovesse avere seguito, la
adozione delle più determinate forme di protesta per impedire che lo scempio del processo
penale oggi approvato possa avere concreto seguito nella giurisdizione del nostro Paese”;
che in ambito locale, la virtuosa interlocuzione con i rappresentanti del Tribunale di Torre
Annunziata – positiva eccezione rispetto ad un panorama in cui si registrano anche iniziative
di entusiastica adesione al processo informatico – ha portato alla convenzione di un
protocollo che accoglie integralmente le proposte dell’Avvocatura e, in tal senso, prevede
quale “regola” la celebrazione di tutte le udienze con la partecipazione fisica, previa
individuazione di fasce orarie.
che, ciò nondimeno, appare necessario vigilare, sia perchè in ambito locale venga data
puntuale attuazione al protocollo, sia perchè, in senso più generale, possa essere ben presto
archiviata questa stagione improntata alla legislazione emergenziale ed alla giurisdizione
eccezionale
D E L I B E R A
la propria adesione allo stato di agitazione proclamato dall’Unione delle Camere Penali
Italiane, invitando i propri rappresentanti a vigilare affinchè l’impegno assunto dalla politica
con l’indicato Odg venga rispettato.
Contestualmente, rivolge al Presidente Avv. Giandomenio CAIAZZA ed alla sua Giunta un
sentito ringraziamento per lo sforzo incessante profuso dall’UCPI in maniera quotidiana, in
particolare assicurando la costante vicinanza e la concreta partecipazione del Tesoriere Avv.
Giuseppe Guida alle iniziative ed alle riunioni con tutti gli iscritti della locale Camera
Penale.
Torre Annunziata, li 28/04/20

Comunicazione, pubblicità e doveri deontologici

Questa Camera Penale ha raccolto alcune segnalazioni nelle quali si evidenzia un utilizzo disinvolto, da parte di colleghi di questo e di altri Fori, della comunicazione anche a fini pubblicitari e comunque promozionali attraverso social network e siti internet.

E’ evidente che, nel particolare momento storico che ci troviamo a vivere, la comunicazione anche attraverso i social network assume un ruolo centrale, sia per relazionarsi con i colleghi che con i clienti.

Tali forme di comunicazione, anche per le caratteristiche di diffusività, immediatezza e mancanza di filtro, ci impongono tuttavia un’adesione ancora più rigorosa e coscienziosa ai principi stabiliti dal Codice Deontologico oltre che dallo Statuto della nostra Associazione.

In particolare, non può non rimarcarsi la necessità, anche al di fuori dell’attività professionale di osservare i doveri di probità, dignità e decoro, nella salvaguardia della propria reputazione e della immagine della professione forense, ai sensi dell’art. 9 del citato codice.

Ai sensi dell’art.17, le informazioni diffuse pubblicamente con qualunque mezzo, anche informatico, debbono essere trasparenti, veritiere, corrette, non equivoche, non ingannevoli, non denigratorie o suggestive e non comparative.

Infine, che nei rapporti con gli organi di informazione l’avvocato deve ispirarsi a criteri di equilibrio e misura, nel rispetto dei doveri di discrezione e riservatezza.

Tanto non appare rispettato in moltissimi contributi diffusi attraverso i social network, in cui si evidenzia il richiamo a presunte cariche e primati; ad iniziative giudiziarie e di proposta politica, invero al limite dell’inverosimiglianza; alla promozione di class action contro alcune categorie di lavoratori, come ad esempio il personale sanitario evidentemente protagonista in questo periodo di emergenza.

La Camera Penale non resterà inerte e, al contrario, vigilerà in maniera attenta e severa perché siano rispettati gli indicati principi deontologici, riservandosi in caso contrario di intraprendere un procedimento disciplinare nelle forme previste dal proprio Statuto, nonché di segnalare tali comportamenti ai competenti organi di disciplina.